Le attuali Linee pedagogiche e gli orientamenti nazionali 03 ci dicono che “il gioco si riconosce per la sua natura di condotta spontanea, scelta e sviluppata liberamente (non si può imporre a qualcuno di giocare), finalizzata solo a sé stessa (si gioca per giocare) e caratterizzata da un vissuto di piacere impegnato. Giocando, i bambini hanno occasione di esprimere ed elaborare i propri vissuti affettivi, di costruire la propria identità corporea e psichica, di strutturare un’immagine di sé positiva, di accedere all’intelligenza rappresentativa e simbolica, e quindi al mondo dei significati, di esplorare, conoscere il mondo fisico (limiti, potenzialità, caratteristiche degli oggetti) e sociale (ruoli, regole, ecc.) costruendo un proprio sapere, di dare significato alle esperienze vissute.”
E ancora, sugli Orientamenti Nazionali 03 leggiamo che: “Il gioco è la voce dei bambini, anche quelli piccolissimi, è un modo privilegiato di esprimersi (…) È anche un modo essenziale di pensare”.